Sunday, 1 November 2015
Announcing the Sixth International MA Architecture + Urbanism Symposium FRONTIERS OF RESPONSIVE ARCHITECTURE 2016
MA A+U are very pleased to announce the theme of the 2016 International Symposium
Frontiers of Responsive Architecture
In a world where urban inequality presents itself as insurmountable problem there is no question that a transformation of our cities is needed. Can we continue to live our lives in naïve serenity and rely on our local and national governments to change these circumstances? What roles does architecture play in this dilemma?
Urban challenges of underutilized space and irrational overbuilding have created a global divide for shelter which should be addressed with resourcefulness. To build homes quickly, local materials and plans for shelter need to be identified before an emergency arises. The potential for future re-use should always be considered. Is this agenda a sufficiently high priority for architects?
An initiative towards innovative but reliable architecture offers one solution. To simplify the conflict between social need and the existing infrastructure requires a mobilisation of solidarity. Should we be standing at the front of this battle not as reporters but as engaged architects addressing issues of resilient urban design?
Frontiere per un’Architettura Responsiva
In un mondo nel quale la disparità urbana sembra essere un problema insormontabile, non c’è dubbio che le nostre città debbano trovare un modo per evolversi.
Possiamo continuare a vivere le nostre vite serenamente ed ingenuamente e affidarci al governo locale e nazionale per dare una svolta a questa situazione? Quale è il ruolo dell’architettura in questo dilemma?
Sfide urbane di spazio sotto-utilizzato e di eccessiva costruzione irrazionale di nuovi edifici hanno creato una divisione globale per quanto riguarda il concetto di ‘rifugio’. Questa situazione deve essere trattata con ingegno. Prima che scoppi una vera e propria emergenza, dobbiamo trovare un modo per costruire case velocemente, utilizzando materiali locali e pianificando la creazione di ‘rifugi’, sempre considerando la possibilità per un riutilizzo futuro. È questo un programma di sufficiente primaria importanza per gli architetti?
Un’iniziativa per un’architettura innovativa ma affidabile potrebbe essere una soluzione. Per semplificare il conflitto fra necessità sociale e infrastrutture esistenti bisogna creare una mobilizzazione solidale. Non dovremmo forse essere in prima linea non come giornalisti, ma come architetti dedicati a risolvere il problema di una progettazione urbana resiliente?
Symposium website www.fora2016.wordpress.com where further information will be posted as it becomes available
Frontiers of Responsive Architecture
In a world where urban inequality presents itself as insurmountable problem there is no question that a transformation of our cities is needed. Can we continue to live our lives in naïve serenity and rely on our local and national governments to change these circumstances? What roles does architecture play in this dilemma?
Urban challenges of underutilized space and irrational overbuilding have created a global divide for shelter which should be addressed with resourcefulness. To build homes quickly, local materials and plans for shelter need to be identified before an emergency arises. The potential for future re-use should always be considered. Is this agenda a sufficiently high priority for architects?
An initiative towards innovative but reliable architecture offers one solution. To simplify the conflict between social need and the existing infrastructure requires a mobilisation of solidarity. Should we be standing at the front of this battle not as reporters but as engaged architects addressing issues of resilient urban design?
Frontiere per un’Architettura Responsiva
In un mondo nel quale la disparità urbana sembra essere un problema insormontabile, non c’è dubbio che le nostre città debbano trovare un modo per evolversi.
Possiamo continuare a vivere le nostre vite serenamente ed ingenuamente e affidarci al governo locale e nazionale per dare una svolta a questa situazione? Quale è il ruolo dell’architettura in questo dilemma?
Sfide urbane di spazio sotto-utilizzato e di eccessiva costruzione irrazionale di nuovi edifici hanno creato una divisione globale per quanto riguarda il concetto di ‘rifugio’. Questa situazione deve essere trattata con ingegno. Prima che scoppi una vera e propria emergenza, dobbiamo trovare un modo per costruire case velocemente, utilizzando materiali locali e pianificando la creazione di ‘rifugi’, sempre considerando la possibilità per un riutilizzo futuro. È questo un programma di sufficiente primaria importanza per gli architetti?
Un’iniziativa per un’architettura innovativa ma affidabile potrebbe essere una soluzione. Per semplificare il conflitto fra necessità sociale e infrastrutture esistenti bisogna creare una mobilizzazione solidale. Non dovremmo forse essere in prima linea non come giornalisti, ma come architetti dedicati a risolvere il problema di una progettazione urbana resiliente?
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